La ciclabile dell'Inn

 

dal 07 al 17 giugno 2010

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L'Eno (in tedesco Inn, in romancio En, in latino Oenus) è un importante fiume dell'Europa centrale, tributario del Danubio.
La sua sorgente è in alta Engadina (la valle che porta il suo nome), presso il Passo del Maloja, vicino al confine italiano. Dopo aver attraversato la valle di Sankt Moritz, il fiume entra nel Tirolo austriaco, dove bagna la capitale Innsbuck (che prende nome dal fiume) ed infine in Baviera, dove confluisce nel Danubio a Passau.
Il nome tedesco di Inn è quello più utilizzato perfino in Italia.

Il fiume ha una lunghezza di 517 Km, una portata media di 760 m3/s e nel suo percorso attraversa la Svizzera, l'Austria e la Germania.

PROGRAMMA DI MASSIMA

Primo giorno - Maloja ÷ St. Moritz - km 20 circa:
Il nostro viaggio inizia a Pordenone, da dove si partirà con il pullman per raggiungere il passo Maloja ed il Laj da Segl a 1800 mt di quota, da dove nasce appunto l'Inn.

Sul posto troveremo le nostre biciclette, trasportate dal furgone con carrello che sarà il nostro riferimento per tutta la durata del viaggio. Con esso infatti saranno spostati i bagagli da albergo ad albergo, ci seguirà durante la giornata per ogni evenienza (stanchezza, guasti meccanici ecc) e, quello che più conta, ci porterà il pranzo al sacco a mezzogiorno.

mappa prima tappa

Altimetria prima tappaIl percorso odierno porta a St. Moritz, non è esattamente pianeggiante ma è assolutamente alla portata di chiunque, fermo restando che si potrà testare da subito la funzionalità del servizio "scopa" dato dal furgone.
Nella malaugurata ipotesi che il tempo non fosse dei migliori, nulla vieta di utilizzare il pullman per raggiungere St. Moritz e sistemarsi con calma in albergo.

St. MoritzSt. Moritz: (Sankt Moritz in tedesco, San Murezzan in romancio, San Maurizio in italiano) è una delle località turistiche più conosciute al mondo.
Chic, elegante ed esclusiva con un ambiente cosmopolita, situata a 1856 m s.l.m. al centro del paesaggio lacustre dell'Alta Engadina. Il suo leggendario clima secco e frizzante viene definito "clima champagne" e il famoso sole di St. Moritz splende in media 322 giorni all'anno.
Grazie alla lingua romancia, alla vicinanza con l'Italia e al fatto che la maggior parte della popolazione locale è di lingua tedesca, a St. Moritz si incontrano tre culture. Originariamente, il luogo deve la sua importanza alle sorgenti termali conosciute da oltre 3000 anni. Oltre alla sua bellissima posizione al di sopra e accanto al lago, St. Moritz offre un mix accattivante di natura, cultura, sport, attività e tranquillità.
St. Moritz è stato luogo di nascita del turismo alpino invernale (1864) e degli sport alpini (1884), nonché teatro di due edizioni dei Giochi Olimpici Invernali (1928 e 1948) come pure di molti campionati del mondo di sci e bob. La stagione estiva è un po' meno famosa, ma attira addirittura più visitatori da tutto il mondo rispetto a quella invernale. St. Moritz garantisce tutto l’anno offerte per lo sport e per il tempo libero assolutamente fuori del comune, momenti culturali, diverse possibilità di shopping ed eventi di livello mondiale. Inoltre offre un servizio alberghiero di prima categoria e ristoranti eccellenti.
Il nome St. Moritz è oggi così richiesto che è stato necessario registrarlo e proteggerlo internazionalmente come marchio. Il marchio St. Moritz è infatti un marchio di qualità in tutto il mondo che significa stile, eleganza e classe.
Oggigiorno, St. Moritz conta 5400 abitanti e durante la stagione si aggiungono ca. 3000 impiegati, 5300 letti in ca. 40 hotel tradizionali nonché ca. 7500 letti in case di vacanza, 3500 dei quali vengono affittati. La metà dei letti degli hotel appartengono a strutture ricettive delle categorie 4 e 5 stelle.

Secondo giorno - St. Moritz ÷ Scuol - Km 65 circa:
Il percorso ciclabile che porta a Scuol corre prevalentemente sulla destra orografica dell'Inn, evitando i paesini e le strade trafficate.
mappa seconda tappaAltimetria seconda tappaPur non mancando le salite (è l'orgoglio della Svizzera, non si possono proprio evitare!), il percorso è prevalentemente in discesa e ci condurrà dai 1790 mt circa di St. Moritz ai 1200 mt circa di Scuol.
Il primo paese che incontreremo sarà ZerzenZernez, che ebbe un importante ruolo nella storia dei Grigioni, grazie alla sua posizione strategica: all'incrocio della strada che porta al Passo del Forno.Il paese è dominato dall'imponenza della Chiesa riformata del 1607, in uno stile barocco inusuale per una chiesa protestante.
Caratterizzato dalla presenza di dipinti e stucchi è invece il Castello di Wildenberg, del 1620, oggi sede del Comune.
Zernez ospita anche la Casa del Parco, meta fissa per chi vuol conoscere il Parco Nazionale Svizzero, dove gli amanti della natura possono conoscere le caratteristiche di questa zona alpina protetta.
SuschA seguire passeremo per Susch, piccolo villaggio che ha visto nascere la libertà di culto: era il 1537 quando nella Chiesa del paese cattolici e protestanti discutevano i problemi della Riforma e dopo aver deposto le armi fuori dalla porta arrivarono a questa importante decisione. Sopra l'abitato di Susch è ancora possibile ammirare i resti di tre imponenti rocche che chiudevano la valle e che si ritrovano nello stemma del paese. Le antiche case di contadini e artigiani caratterizzano il villaggio donandogli un carattere nostalgico, pieno di fascino.
ArdezTra i paesini che attraverseremo, merita una piccola sosta Ardez, circondato da prati spettacolari. Ardez ha mantenuto tutte le caratteristiche del tipico villaggio contadino engadinese, tanto da meritarsi la protezione nazionale delle Belle Arti. Quiete e tranquillità la fanno da padrone qui, e permettono anche delle rilassanti passeggiate nei boschi. Oltre alle rovine del castello di Steinsberg, di una bellezza unica sono le case del '500 e '660 e la Chiesa di S. Martaila che custodisce una pietra con incavi a forma di tazza, di testimonianza druidica, utilizzata con ogni probabilità per sacrifici pagani.
Arriveremo infine a Scuol, capitale della Bassa Engadina formata dai villaggi di Scuol inferiore e Scuol superiore.
Il fascino della località è unico, arricchito dalle molte sorgenti minerali: di fama mondiale le sue terme: con ilScuol e l'Inn bagno termale "Bogn Engiadina Scuol" e il primo bagno turco della Svizzera, Scuol è diventata una delle più importanti meta di vacanze, salute e benessere.
Passeggiando tra i vicoli di Scuol è impossibile non fermarsi in una delle cinque fontane, che regalano la possibilità di gustare un'ottima acqua minerale.
Nel "museo della Bassa Engadina", in un bell'edificio nella piazza centrale del villaggio, si possono ammirare, impagliati, gli ultimo orsi catturati nell'800, oltre ad armi da caccia e utensili vari necessari alla vita quotidiana del passato.


Terzo giorno - Scuol ÷ Landeck - km 63
mappa terza tappaPonte FinstermünzUsciti dal paese, riprenderemo a seguire il filo azzurro dell'Inn e la sua sponda destra. A Martinsbruck il percorso ricalca il confine austro-svizzero, per poi entrare definitivamente in Austria poco dopo l'abitato di Vinadi. Fino da quando fu edificata laltimetria terza tappaa Via Claudia Augusta (nel 46 a.C.), la strada scendeva dal passo Resia e andava a oltrepassare il fiume Inn presso Finstermünz, oggi Altfinstermünz (ovvero finestra dentro le mura che deriva da Fines intra montes). Qui fino al 1854 fu mantenuto in funzione un posto di dogana, incredibile opera di ingegneria formata da un ponte con una torre al centro, una torre più grande (la torre della chiusa), la cappella di Maria Assunta e il punto strategico di Sigmundseck.
In breve si giungerà poi a Landeck, meta della giornata, ubicata alla confluenza tra i fiumi Sanna ed Inn.
In questa cittadina trovo posto un campo profughi delle Nazioni Unite durante la seconda guerra mondiale.
Sopra la bella città con 8.000 abitanti troneggia l’omonimo castello, del quale si vede l’immagine anche sullo stemma. In tempi passati il castello fungeva come palazzo di giustizia dei conti del Tirolo. Oggi invece, Castel Landeck è un noto luogo d’incontro per manifestazioni culturali. Innumerevoli concerti e mostre vengono organizzate all’interno della struttura ed il museo di storia e cultura locale ha la sua sede qui.
Nel XI secolo il “Loden” tirolese venne inventato dagli contadini. La parola “Loden” significa “tessuto grezzo” (lodo). Verso XI secolo, con Loden si intendeva semplicemente uno straccio fatto con un materiale molto castel Landeckresistente. Per i pastori e contadini era molto importante avere dei vestiti resistenti ed impermeabili durante il loro lavoro sul campo.
La stoffa veniva ricavata dalla lana di pecora, tagliata senza lavarla, filata e pressata nell’acqua. Infine, quando la stoffa era asciugata, si ritirava e si infeltriva acquisendo la sua impermeabilità. Alla stoffa può essere aggiunto anche a piacere seta, alpaka o kashmir. Il colore classico è ancora oggi il verde pino, grigio e marrone. Ma oggi questa stoffa viene anche colorata in diversi colori per essere sempre alla moda. In questo modo il Loden si è trasformato dal classico vestito di lavoro in una stoffa molto pregiata. Ormai, ogni tipo di vestito viene prodotto dal Loden, sia elegante, sportivo o anche classico e tradizionale.
 

Zammer LochputzQuarto giorno - Landeck ÷ Innsbruck - Km 78 circa
La quarta tappa ci allontana dalle montagne più alte, le valli sono meno strette e ... incominciano a diminuire le salite.
All'uscita di Landeck, tempo permettendo faremo una veloce visita all'orrido Zammer Lochputz, la mitica forra del Tirolo che offre stupende vedute delle rocce lavorate nei secoli dall'acqua.
mappa quarta tappaaltimetria quarta tappa
Proseguiremo lungo la valle scavata dall'Inn, ora normalmente più ampia e piatta, zizagando nella campagna e attraversando ripetutamente il fiume. Dei paesi attraversati, forse il più importante è Telfs, un borgo mercantile che sorge a 27 km da Innsbruck in una ampia conca della Valle dell´Inn. Il territorio comunale segna anche il confine occidentale del distretto politico-amministrativo di Innsbruck-Land. Posto al crocevia di importanti vie di comunicazione (Valle dell´Inn, valico del Fernpass, altipiano di Seefeld) Telfs fu già nel passato un centro di scambi commerciali. Accanto al nucleo più antico fortemente addensato sono sorti ai piedi del monte Hohe Munde numerosi nuovi insediamenti. Gli stabilimenti Jenny & Schindler con le loro originali architetture ricordano l´attività cotoniera di un tempo.
Telfs
Più avanti, quasi alle porte di Innsbruck, passeremo per Zirl, un tempo importante punto di snodo sulla strada romana via Claudia Augusta per Augusta. All'inizio del 3 secolo dopo Cristo fu edificato il castrum romanoZirl „Statio Teriolis“. Teriolis fu distrutta nel corso delle invasioni barbariche del V e VI secolo.
Il nome fu attestato per la prima volta nel 799 come „Cyreolum“.
Durante il 1608 e il 1908 otto incendi devastarono il paese. Il 21 giugno 1908 la maggior parte delle casa furono distrutte. A causa degli incendi è rimasto intatto molto poco di interesse storico.
Il castello di Fragenstein fu edificato nel 1209 e distrutto nel 1703 nel corso della guerra di successione spagnola.
In breve si giungerà a Innsbruck, dove trascorreremo l'intera successiva giornata per riposare e visitare la città.

Quinto giorno - visita di Innsbruck
Capoluogo del Tirolo in Austria Innsbruck è una città alpina di circa 130.000 abitanti posta sulla confluenza del fiume Inn con il Sill. 
La città è anche la capitale storica del Tirolo e di una altrettanto storica e importante sede vescovile.
La città di Innsbruck si è originata sul luogo di quella che fu l'antico castrum romano di Veldidena. Prende il suo nome da Inn e bruck, cioè ponte sul fiume Inn e rimase una località di confine per tutta l'epoca dell'Impero Romano. Nel 1232 fu elevata al rango di città e nel 1248 passò tra i domini dei conti del Tirolo, per poi essere ceduta a Rodolfo IV d'Asburgo, che la nominò capitale del Tirolo, nel 1363. Divenuta residenza ufficiale dell'Imperatore Massimiliano I, la città conobbe un periodo di grande splendore e di incremento economico tra il XVI ed il XVII secolo. Con la Pace di Presburgo (1805) passò alla Baviera per poi tornare legittimamente all'Austria con il Congresso di Vienna nel 1815. Nella storia moderna venne occupata temporaneamente dalle truppe italiane nel 1918 per poi essere gravemente bombardata durante la seconda guerra mondiale.
La città storicamente fu colonia romana e poi sede degli Asburgo del Tirolo nel 14° e 15° secolo.
Mentre Innsbruck gode di una fama mondiale come città congressuale, sportiva e culturale, i suoi abitanti godono di una qualità abitativa e di vita fra le più elevate d'Europa. E ciò per una buona ragione; qui si incontrano in un unico luogo un paesaggio naturale e culturale estremamente variegato, un mix che dona l'opportunità di vivere sotto tanti punti di vista dei momenti davvero emozionanti.
Che si tratti della Coppa del mondo di salto con gli sci, della "Estate della danza", del Festival autunnale o della grande Festa di Capodanno "Bergsilvester", Innsbruck è una città di cui innamorarsi, ed offre quel qualcosa in più per gran parte dell'anno.
E, da ultimo, essa offre un sistema di trasporto pubblico molto efficiente, sufficienti parcheggi coperti, un'ampia rete di piste ciclabili ed una vastissima selezione di locali e di negozi. Innsbruck - Arco di TrionfoAnnesaule - Innsbruck
Sulla strada principale, la Maria-Theresien-Strasse, si può ammirare l'Arco di Trionfo, eretto in occasione del matrimonio del futuro imperatore Leopoldo II, e la Annesaule, colonna di S. Anna, eretta nel 1704 per celebrare la liberazione della città dalle truppe bavaresi. Si giunge infine al Mercato Coperto, aperto ogni giorno, che offre una vasta scelta di prodotti tipici.
Proseguendo per il centro storico attraverso la Herzog-Friedrich-Strasse, strada molto particolare, completamente lastricata di ciottoli, si trovano i monumenti più antichi, come lHerzog-Freidrich-Strasse Innsbruck'Altes Rathaus, l'antico municipio sovrastato dalla torre civica del 1442, da cui si può godere uno spettacolare panorama della città, il palazzo in cui abitò Mozart (1769); il NeuerGoldenes Dachl - Neuer Hof - Innsbruck Hof, residenza dei duchi Federico IV e Sigismondo del Tirolo, la cui facciata è abbellita dal famosissimo Tettuccio d'oro (Goldenes Dachl): è composto da un balcone decorato con stemmi e scene di danza dove la parte sporgente è coperta da Innsbruck - Palazzo Imperiale2657 lamine di rame dorato a fuoco.
C'è ancora molto da vedere ad Innsbruck: l'Hofburg, ad esempio, il palazzo imperiale usato soprattutto dall'Imperatrice Elisabetta e circondato dal magnifico giardino imperiale; vicino ad esso la Hofkirche, la chiesa di corte e infine il teatro di corte, oggi palazzo dei congressi.
Per i musei si segnalano il Ferdinandeum, con ricche collezioni preistoriche e la maggiore collezione gotica austriaca, il Museo del Club Alpino che presenta l'arte alpina degli ultimi due secoli, il Castello Weiherburg (1480), sede di mostre contemporanee eGasthof Goldener Adler il museo dei cristalli di Swarovski.
Una visita alla locanda più antica d'Austria è doverosa (1390), la locanda dell'Aquila d'Oro (Gasthof Goldener Adler): all'entrata si possono leggere i nomi di tutte le persone famose che vi sono state. Innsbruck è meta ideale per chi vuole trascorre una vacanza, dividendosi tra città e montagna. Per chi ama le alte cime, è anche possibile cenare e festeggiare a 2000 metri di altezza, grazie alla funivia con la possibilità di raggiungere la Nordkette, con spettacolare vista su Innsbruck di giorno e di notte, con le sue luci, i suoi colori, la sua magica atmosfera.

Sesto giorno - Innsbruck÷Kufstein - 83 Km circaAltimetria quinta tappa
mappa quinta tappaPoco fuori Innsbruck si incontra la cittadina di Wattens, resa famosa dalla presenza museo Swarovski "il mondo di cristallo" che visiteremo.

Dalla pubblicità Swarovki : "Un Gigante sputa-acqua - che attrae magicamente l’osservatore al suo interno, dove le Camere delle Meraviglie accendono la fantasia - è riuscito a diventare nel corso di 12 anni un’icona riconosciuta in tutto il mondo, che ha dato il benvenuto finora a più di 7 milioni di visitatori.
L’unicità dei Mondi di Cristallo Swarovski risiede nel sogno del sogno. La tangibile dedizione di un’impresa alla molteplicità delle idee che vengono sprigionate dal suo prodotto: cristallo di massima brillantezza. Inizialmente pensato come regalo ai dipendenti, ai collezionisti, ai clienti e ai partner in occasione del 100° anniversario della fondazione dell’impresa Swarovski nel 1995, i Mondi di Cristallo Swarovski, concepiti da André Heller, sono diventati un luogo in cui uomini da tutte gli angoli del mondo gioiscono del proprio stupore, sfaccettato, spontaneo e autentico come il cristallo stesso."  Vedi video promozionale

Dopo la visita, proseguiremo in direzione di Kufstein, la sosta da Swarovski e i km da fare non ci consentiranno grandi pause, fatta salva la pausa pranzo che è sacra! E' comunque ovvio che ogni esigenza di tipo logistico (pausa caffè, sosta "idrica" o curiosità locali) hanno la precedenza sulla fretta, l'hotel è prenotato ed a disposizione in nostra attesa.

Kufstein - centro storicoArriveremo a Kufstein nel tardo pomeriggio, la città con 15.000 abitanti  conosciuta anche con il nome “la perla del Tirolo”, grazie ad una canzone tedesca composta nel 1947 e dedicata alla città. Il refrain della canzone dice: “Conosci la perla, la perla del Tirolo? La città Kufstein, la conosci sicuramente! Abbracciata da montagne, situata idilliaca ed armoniosa. Sì, questa è la citta Kufstein, nei pressi del fiume Inn…” Ed ancora oggi, Kufstein si presenta idilliaca, come venne descritta nella canzone.
Menzionata per la prima volta nel 788 come »Caofstein« nel registro di proprietà del vescovo Arn di Salisburgo, venne dichiarata municipio intorno al 1257 ed elevata a città con mura di cinta nel 1393 dal Duca Stefan III di Baviera. Resti delle mura della città sono la »Wasserbastei« e il »Wasserturm«.
Kufstein - il forte KufsteinIl forte Kufstein, il simbolo della città, domina da una piccola altura la città. La fortezza riuscì quasi sempre a resistere ai numerosi attacchi. Solo l’imperatore Maximilian I riuscì a conquistare la fortezza difesa dal bavarese Hans von Pienzenau nel 1504. Neanche Andreas Hofer, il leggendario eroe per la libertà, riuscì a cacciare i conquistatori bavaresi.
Proprio in queste mura antiche il museo di storia e cultura locale ha trovato la sua sede. Esposti sono diversi attrezzi vecchi di cacciatori, come punte di freccia, o anche numerosi fossili e reperti. Presso il forte si trova anche l’organo degli eroi “Heldenorgel”, l’organo all’aperto piú grande nel mondo! Ma non solo per questo Kufstein è un’amata meta, ma anche per il suo incantevole centro storico e per le manifestazione culturali che hanno luogo ogni anno: la festa del vino, l’estate delle operette di Kufstein, il “Giorno delle 1.000 Luci” o anche la grande festa di Capodanno.
Presso il vicino parco nazionale del Kaisergebirge, gli appassionati della natura trovano rilassamento e distensione in mezzo al verde. Gli impianti del Kaiserlift  portano al valico Brentenjoch. Da qui partono innumerevoli percorsi per mountainbike o nordic-walking. Per completare l’offerta ci sono nei dintorni anche laghi balneabili ed un maneggio. E dopo una giornata piena di avventure ed attività ci si siede volentieri in uno dei ristoranti di Kufstein, dove si possono gustare tipici piatti tirolesi come i “Schlutzkrapfen” o un saziante “Bauerngröstel”, preparato con patate e carne. D’inverno Kufstein è collegata al comprensorio sciistico Wilder Kaiser-Brixental, il più grande comprensorio dell’Austria.

Settimo giorno - Kufstein÷Wasserburg - Km 70 circa
mappa sesta tappaAltimetria sesta tappaPoco fuori dalla cittadina di Kufstein incontreremo il confine con la Germania, che attraverseremo più volte nei due versi fino per poi attraversarlo definitivamente dopo circa 15 km.
La sosta pranzo sarà organizzata nei pressi della città di Rosenheim, potendo così approfittare per una veloce sbirciata al centro.

RosenheimRosenheim (60.000 abitanti) è una delle principali città dell’Alta Baviera, ospita un centro congressuale e fieristico e rappresenta un importante nodo commerciale della Germania con l’Italia e l’Austria.
La storia di Rosenheim risale all’epoca romana quando, gettando un ponte sul fiume Inn, viene insediato l’accampamento militare “Pons Aeni". Il nome e lo stemma della città rimandano alla rosa bianca presente nello stemma dei Conti di Wasserburg, che avevano un castello sopra Rosenheim (XIII secolo). La città fiorì nel medioevo tramite il commercio del sale e il traffico navale sull’Inn.
Nel 1810 viene aperta la terza salina del regno di Baviera, dopo quelle di Bad Reichenhall e Traunstein. Con l'inaugurazione della linea ferroviaria Monaco-Innsbruck e Monaco-Salisburgo (1857-1860) inizia un secondo rinascimento per Rosenheim, che nel 1864 viene elevata da Ludwig II al rango di città.
La Max-Josefs-Platz, un tempo la piazza del mercato, è oggi il salotto della città, trasformata in area pedonale nel 1984. E’ circondata da pregevoli palazzi, dalle tinte pastello e abbelliti da fregi di gusto settecentesco.
La chiesa principale è la parrocchiale neogotica di St. Nikolaus, che domina Rosenheim con il possente campanile di 65 metri. All’interno si segnala un pregevole quadro che raffigura la “Madonna del mantello” (1514).
Da visitare l’antica chiesa ospedaliera, la Hl-Geist-Kirche, costruita nel 1449 con una donazione del commerciante Hans Stier, e la Roßackerkapelle, un piccolo gioiello voluto nel 1737 da Martin Schmetterer nelle vicinanze della sua birreria e poi dato in dono alla città. Delle antiche porte della città vecchia è rimasta solo la trecentesca Mittertor, che oggi ospita il Museo Civico.
La principale manifestazione è la Herbstfest (Festa d’autunno), una piccola Oktoberfest che attira ogni anno circa 1 milione di persone e si svolge per due settimane a partire dall'ultimo sabato di agosto (28 agosto-12 settembre 2010).

Dopo il pranzo, si proseguirà per raggiungere Wasserburg, meta della giornata.

L'ansa dell'Inn che circonda WasserburgSituata su una pittoresca ansa del fiume Inn, Wasserburg am Inn conta circa 12.000 abitanti, molti dei quali di origine straniera. Nell'antico centro si trovano tre gelaterie italiane e altrettanti ristoranti-pizzerie.
Architettonicamente, Wasserburg si presenta come la copia di una piccola città rinascimentale italiana e anche per questo è stata ribattezzata, forse un po' troppo pomposamente, la "Venezia sull'Inn".
Gli antichi Romani chiamavano l'Inn Aenus. A Wasserburg si può seguire il fiume su un sentiero che lo costeggia per chilometri. Questo lungofiume è "adornato" con sculture ipermoderne che, al loro primo apparire, fecero storcere la bocca ai wasserburghesi più tradizionalisti.
Durante l'era del Terziario, nella vallata in cui sorge Wasserburg erano diffusi i mammut, che poi si estinsero attorno al 10.000 a.C. Oggi, alcuni fossili di quei preistorici mastodonti sono conservati nell'Heimatmuseum (Patrio Museo).
Nel III sec. a.C., dalle parti di Wasserburg transitarono i Celti, nel lungo vagabondaggio che, attraverso l'Europa intera, li avrebbe condotti fino in Grecia.
Dei Celti è stato accertato che coltivavano usanze primitive. Rovine di tombe e altari celtici ritrovati in Baviera e risalenti al I sec. a.C. testimoniano anche del sacrificio di vite umane. Nel tentativo di placare le ire dei loro dèi, i Druidi offrivano in dono le vittime designate (soprattutto ragazze vergini e fanciulletti). Ancora nel 204 d.C., in Baviera si venerava Bedaius, divinità del Chiemsee. Il Chiemsee (lago di Chiem) è generalmente conosciuto come "il mare della Baviera".
Fu grazie ai Romani che Wasserburg poté divenire un vero centro urbano. Più tardi le orde vichinghe tentarono ripetutamente di assediarla, ma la cittadina risultò inespugnabile. L'antico borgo, circondato su tre lati dal maestoso Inn, si presenta ancora oggi come una roccaforte sicura.
Nel Medioevo Wasserburg fu importante tappa commerciale per il transito delle carovane di sale, trovandosi sull'antica strada che univa Salisburgo con Monaco. Il sale, ricavato dalle saline di Salisburgo (Salzburg), veniva trasportato nell'odierno capoluogo bavarese tramite speciali carri che a volte richiedevano l'impiego di duecento o più cavalli. Quando, nel XVI secolo, Rosenheim rubò a Wasserburg il predominio di stazione intermedia pWasserburger il commercio dell'oro bianco, per Wasserburg cominciò un periodo di decadenza che sarebbe durato fino agli inizi dell'epoca industriale.
All'Heimatmuseum ci sono disegni, schizzi e dipinti del florido periodo medievale che illustrano come avveniva il trasporto del sale: i carri attraversavano l'Inn su apposite Fähre (traghetti) o passando su un ponte di legno che era stato costruito proprio per questo scopo.
Il ponte che consente di entrare oggi nel borgo è stato invece costruito solo tra gli anni Sessanta e Settanta. Sempre negli anni Settanta, con la costruzione di una grande diga, l'Inndamm, è stato risolto un problema "storico" della città: le piene, gli straripamenti, l'acqua alta. 

Ottavo giorno - Wasserburg÷Braunau am Inn - Km 96 circaaltimetria settima tappa
mappa settima tappaImmagino che il numero dei Km previsti spaventi qualcuno, ma è tradizione della nostra organizzazione inserire una tappa "sfida": nulla di agonistico, è una sfida con se stessi, che consente ad ognuno di misurarsi con qualche cosa normalmente considerata appannaggio dei soliti "iron man". Per la cronaca, nei dieci anni di esperienza mai nessuno ha avuto problemi; si arriva certamente più stanchi del solito ma sicuramente soddisfatti della propria piccola "impresa".
InnwerkkanalDa Wasserburg in poi, l'Inn ha un andamento molto sinuoso, tipico dei grandi fiumi che scorrono su territori con pendenza moderata.
Arrivati alla cittadina di Jettenbach, abbandoneremo il corso del fiume per seguire l'InnKanal, una poderosa opera lunga 22 Km Incontro tra Inn (più scuro) con Salzachche devia l'Inn fino a Töging, dove viene alimentata una grossa centrale idrolettrica.
Giunti in prossimità di Braunau am Inn, meta della giornata, alle acque limacciose dell'Inn si aggiungono quelle limpide del Salzach, il fiume che passa per Salisburgo e che sarà il filo conduttore del cicloviaggio dei Tauri.
Mancano pochi chilometri a Braunau, una buona doccia e torneremo come nuovi.

La città viene menzionata per la prima volta attorno all'810, e ricevette lo statuto cittadino nel 1260, il che la rende una delle città più antiche dell'Austria. Divenne una fortezza e un importante snodo per il commercio del sale e del traffico navale sull'Inn. Nel corso della sua storia cambiò di mano diverse volte e appartenne alla Baviera prima del 1779 e nuovamente tra il 1809 e il 1816.
A Braunau si trovano la bella chiesa parrocchiale tardo-gotica (XV secolo) di Santo Stefano, con un campanile aFile:Mahnstein.JPGlto 99 m, i resti di un castello, che ospitano un museo, e parti della vecchia cinta muraria.
Ultimamente Braunau si è conquistata l'onore delle cronache in riferimento alla casa natia di Hitler, messa in vendita dai proprietari per 2,2 milioni di euro. Il comune, a corto di finanze per poterla acquistare, è preoccupato per la possibile acquisizione dell'immobile da parte di qualche organizzazione estremista e neonazista ... come dargli torto? Vedi l'articolo sul Corriere della Sera
Intanto, vicino alla casa è stata posta una pietra memoriale con la scritta "Per la pace la libertà e la democrazia, mai più fascismo — milioni di morti ricordano ".
 

Nono giorno - Braunau am Inn÷Passau - Km 68 circa
Siamo quasi arrivati alla fine del viaggio, percorreremo la destra orografica dell'Inn in territorio austriaco, non mancano le salitelle ma oramai è poca cosa.
Lungo il percorso si incontrano paesini molto isolati, ma appena le dimensioni della cittadina aumentano un po', non manca la bella piazza con i frontoni delle case colorate vivacemente.

 

 

Pranzeremo nelle vicinanze di Schärding, un paese con una forte impronta barocca. Una breve sosta ci consentirà di visitare il suo rinomato centro storico e la famosa Silberzeile (la parte della città denominato “lato d’argento”) che ricorda la ricchezza di questa città commerciale. Oggi la città deve la sua ricchezza prevalentemente a una delle latterie più grandi dell’Austria.


Dopo il pranzo, in breve si raggiungerà Passau; qui termina il nostro viaggio e anche quello dell'Inn, che riversa le sue acque nel più importante Danubio.
E' d'obbligo fare una foto ricordo nella penisola che, come una prua di una nave, si trova nel punto di incontro dei due fiumi.  Di fianco, a fare da spettatore, un terzo fiume, l'Ilz, che comunque da spesso il suo contributo alle inondazioni periodiche della città.

Decimo giorno - Visita di Passau e ritorno in Italia
Ultima giornata del viaggio, interamente dedicata alla visita di Passau e al viaggio di rientro.
La mattinata sarà dedicata alla visita di questa bella città bavarese, perfettamente inserita nell'ambiente di fiume tanto da essere nominata "la città dei tre fiumi".
Passau è infatti città unica al mondo, perché si trova alla confluenza di 3 fiumi provenienti da tre diversi punti cardinali (l'Inn da sud, il Danubio da ovest e l'Ilz da nord) e che, dopo essersi incontrati, proseguono insieme in una nuova direzione.
Ovviamente la loro presenza diviene spesso ingombrante, con alluvioni quasi annuali. Il 1954 fu l'anno in cui Passau, proprio a causa di una disastrosa piena, divenne famosa in campo mondiale.
Delle maggiori alluvioni, i livelli sono riportati in un asta graduata posta sulla facciata del municipio.

La città, che in base ad alcuni ritrovamenti archeologici era già abitata nel 5.000 a.C., conta oggi più di 50.000 abitanti ed è un importante centro turistico legato in particolare ai vaporetti che fanno il giro dei tre fiumi ma anche ad una vivace attività culturale: spettacoli teatrali, opere, cabaret e molti concerti musicali, in particolare concerti d'organo.
L'organo del Duomo è il più grande in Europa e tra i maggiori del mondo (17.774 canne). Alle 12.00 assisteremo ad un concerto che rende perfettamente l'idea dell'imponenza di questo strumento.

L'aspetto attuale di Passau deriva da un lungo percorso artistico e culturale iniziato dopo il grande incendio del 1662 che danneggiò gran parte degli edifici. Il cuore della città è il monumentale Duomo di St. Stephan, progettato dall'italiano Carlo Lurago, che colpisce per il vasto interno in stile barocco e i due campanili gemelli.

Tra gli altri monumenti si segnalano il Rathaus, la chiesa di St. Michael e la barocca Neue Residenz, già dimora del principe-vescovo, che ospita il Tesoro del Duomo. Il museo del vetro (Glasmuseum), situato all'interno dell'albergo "Wilder Mann", custodisce oltre 30.000 oggetti di vetro dal 1700 al 1950 (vasi, bicchieri, elementi decorativi) ed è la più importante collezione al mondo di vetri della Boemia.
Nelle colline sopra la città si trovano il seicentesco santuario di Mariahilf e la fortezza Veste Oberhaus, edificata nel 1219 dal principe-vescovo di Passau per controllare i commerci fluviali e rimaneggiata nei secoli successivi: oggi presenta elementi gotici, rinascimentali e barocchi. Durante la guerra napoleonica tra Francia e Austria - Re Massimiliano I di Baviera era alleato di Napoleone - fu una delle principali roccaforti di resistenza agli assalti austriaci.