![]() |
Km 45 circa |
V° giorno
Ripartiremo direttamente con le biciclette alla volta di Tours, entrando nella zona dove il collegamento Loira-castelli-ricchezza è indissolubile ... a meno che non si scopra che la regione della Loira, oltre ad essere conosciuta come la zona con la più alta concentrazione di castelli (e quindi di ricchezza) al mondo, è anche conosciuta come la regione con gli insediamenti trogloditici più importanti d'Europa.
Proprio così, vicino ai
castelli vi era chi viveva nelle grotte, ma non si pensi al classico troglodita
affamato, sporco e lacero, con tanto di clava, pelo lungo e ringhio sempre in
primo piano.
Niente di tutto questo, erano normali persone che avevano trovato un modo
intelligente ed economico di farsi una dimora. Semplicemente si sfruttava la
tenerezza dei tufo calcareo per costruirvi delle case che, una volta fatta la
facciata, potevano essere ampliate a piacere: nasceva un bimbo? gli si scavava
la cameretta su misura, addentrandosi nella roccia.
Attraverseremo simpatici
paesini, ammirando le singolari case costruite con blocchi di tufo o
direttamente nel tufo stesso e di cui spunta la sola facciata, con il tetto
costituito da roccia ricoperta di arbusti e rampicanti; la più famosa è la
Gran Vignolle a Turquant, definito a ragione il più bel edificio troglò d'Europa.
Dopo aver raggiunto
Montsoreau, proseguiremo poi alla volta del castello d’Ussè che ispirò, secondo la tradizione, la favola della
"bella addormentata nel bosco" di Charles Perrault (1628 -1703).
Con un percorso che segue la Loira per parecchi chilometri, raggiungeremo il castello di Villandry per una visita dei giardini e dell’intero complesso.
E' certamente arduo
scegliere quale visitare tra decine di castelli diversi, anche in ragione dei
fatto che per il cicloturista il tempo è sempre tiranno. Nel caso di Villandry si è aiutati
dal fatto che i suoi giardini sono tra i più belli e famosi della Francia, dove
l'impronta dei giardinieri italiani qui portati da Carlo VIII (vedere Amboise)
è assolutamente evidente. Proprio per le particolarità di questo giardino, ben
visibile da un sentiero che lo sovrasta, si dovrà sacrificare parte dei tempo a
disposizione, limitandosi a una "toccata e fuga" nei castelli
precedenti o successivi, pur assolutamente meritevoli di nota. All'interno dei
castello, costruito nel XVI secolo da
Jean le Breton e ornato con mobili spagnoli da Joachin Carvallo che lo
acquistò nel 1906, è possibile vedere un audiovisivo che consente di
apprezzare gli stupendi cambiamenti dei giardino con il succedersi delle
stagioni.
Risaliti in pullman, raggiungeremo Tours e l’hotel.
Tours, adagiata
in un isola alla confluenza tra Loira e Cher, è anche conosciuta come la città
di S.Martino, di cui possiede un antica basilica.
Nel IV secolo,
infatti, il legionario romano Martino, impietositosi alla vista di un mendicante
infreddolito, tagliò in due con la spada il suo mantello e ne donò una parte
al mendicante. In sogno gli apparve Cristo avvolto nella metà dei mantello
donato, e ciò lo convinse a farsi battezzare ed a iniziare il suo apostolato.
Nel 372 divenne vescovo di Tours e fino alla sua morte (397) si dedicò con
vigore alla cristianizzazione della Gallia, con la distruzione sistematica dei
simboli dei paganesimo. Dopo la sua morte, i monaci di Ligugè e di Marmountier
si contesero le sacre spoglie, ma una notte gli abitanti di Tours le trafugarono
e le trasportarono con una barca nella loro città. Si racconta che al passaggio
delle spoglie, gli alberi rinverdirono e gli uccelli cominciarono a cantare,
sebbene fosse l’11 novembre. Da allora, tale giorno è comunemente conosciuto
come l'estate di S.Martino.
Visiteremo la città vecchia, che si sviluppa attorno a Place Plumerau, e che ha acquistato notevole splendore dopo i lavori di restauro iniziati nel 1970.